La prima locomotiva italiana realizzata industrialmente in scala Z nacque non dichiaratamente, ma di fatto, per questa scala.
La ditta
Mercury, di Torino, che dal 1945 aveva intrapreso la produzione di modellini giocattolo in metallo, nel 1950 produceva il trenino "Colibrì" realizzato in fusione, senza motore né binario, ma come giocattolo “de plancher”, da pavimento, così come le automobiline che varie aziende cominciavano allora a proporre.
Il "Colibrì" nasceva in una scala piccola, assimilabile alla scala N (1/160) e comprendeva una locomotiva a vapore, più vari tipi di carrozze e carri merci.
Il tutto con una progettazione parecchio di fantasia, ma con la locomotiva decisamente orientata alla riproduzione del
Gruppo 746 delle nostre FS.
Fu successivamente nel 1952 che questa stessa locomotiva fu riprodotta dalla stessa
Mercury, con il suo tender per il carbone, anche in una scala ancora più piccola, per la serie "Micromercury", che risulta anticipare il rapporto 1/220, lo "spur Z" molto più tardi adottato dalla tedesca
Maerklin.
La piccola 746 rimase purtroppo un modello isolato, senza che altri rotabili l'accompagnassero, e oggi è abbastanza rara.
L'abbiamo qui "ambientata" con una piccola torre serbatoio per acqua, di produzione
ar.po. (del compianto Armando Pocher) del 1972. Il numero di catalogo è sconosciuto e fu realizzata per la scala N, ma in questa versione priva della scaletta e del braccio invece presenti sulla torre gemella (a catalogo
ar.po. con il numero 202), appare forse più adatta alla scala Z.
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Aggiornamento 11 gennaio 2023